Be the change – Communia a Tirana e Durazzo

di Alberto Antomarini

Il progetto Erasmus Plus al quale ho partecipato come membro di Communia, organizzato dall’Associazione Albanese “Pro-Youth”, ha come tema principale la Cittadinanza Europea, declinata

nei suoi aspetti politici, sociali e culturali. Il progetto ha visto coinvolta l’area dei Balcani, in particolare hanno partecipato: Serbia, Bosnia-Herzegovina, Macedonia, Kossovo, Albania, Romania, Grecia, Bulgaria, Turchia e Italia. Le attivita’ si sono svolte dal 9 al 18 gennaio 2018 a Tirana e dal 9 al 17 marzo a Durazzo, la terza ed ultima parte si svolgera’ ad agosto in Macedonia.

“Study Visit” Tirana, 9-18 Gennaio 2018.

La prima parte ha visto tutte le associazioni coinvolte in una prima fase di presentazione delle proprie attivita’ e delle metodologie dei vari workshops ai quali abbiamo partecipato: educazione non formale, lavori di gruppo e giochi di ruolo. Il clima è sempre stato collaborativo tra le varie delegazioni, e la scoperta comune della città di Tirana e delle varie associazioni ed istituti che vi operano, ha reso i rapporti tra noi ancora più stretti.

Tra gli incontri più interessanti segnalo quello con l’Urban Research Istitute di Tirana che da anni si occupa di ricerche su demografia, ambiente e sviluppo economico, l’associazione Quendra Ura che si occupa di memoria storica ed ha dato il via al sistema museale del periodo comunista “Bunk’art” che abbiamo visitato, l’associazione Roma Tirana che si occupa della comunità Rom presente in Albania e l’asscociazione “Beyond the barriers” che si occupa di sostegno alla disabilità.

I continui scambi di esperienze ed informazioni tra i vari partecipanti, hanno reso il viaggio molto stimolante: una finestra non solo sulla città di Tirana e sull’Albania, ma uno sguardo più generale sulle giovani generazioni dei Balcani, che guardano all’Europa come possibilità di crescita, non solo economica, ma soprattutto culturale e sociale. Le tematiche hanno spaziato dalla progettazione europea, all’analisi dei bisogni dei vari paesi partecipanti, dal rispetto dei diritti umani alle problematiche legate alla tutela dell’ambiente. La presenza di tutor motivati e preparati ci ha guidato non solo lungo le varie visite, ma ha reso possibile molte collaborazioni e proficui scambi tra i partecipanti, aumentando il senso di comunità e la voglia di creare progetti futuri tra diversi paesi.

“Training Course”, Durazzo 9-17 Marzo 2018

La seconda parte del progetto è stata più operativa, ovvero abbiamo imparato, sempre attraverso metodologie di educazione non formale (lavori di gruppo, discussioni, giochi di ruolo), come si arriva alla costruzione di un progetto europeo: partendo dal concetto di cittadinanza in generale, dai diritti umani e da quale idea di Europa ogni paese porta con se, si è poi passati all’analisi dei bisogni e dei target al quale rivolgersi nei diversi paesi, fino ad arrivare a vere e proprie proposte d’intervento su temi come il bullismo, la violenza di genere, il rispetto dell’ambiente, la questione dei migranti e delle frontiere interne ed esterne.

Anche in questa seconda fase del progetto, il clima di solidarietà e scambio continuo che si è creato ha reso questa esperienza per me molto importante; poter rappresentare Communia e presentarne le attività a ragazzi appartenenti ad associazioni provenienti dai vari paesi dei Balcani, è stato un orgoglio e un onore, e sono rientrato con un grande bagaglio fatto di informazioni, competenze e legami forti, che spero si possano tradurre in collaborazioni e progetti futuri. Segnalo che abbiamo anche assistito ad una conferenza sul “Berlin Process” ovvero su quella serie di accordi e linee guida che l’Unione Europea sta mettendo in atto per l’integrazione di tutta l’area dei Western Balcans.

In questa seconda parte del progetto, la mia delegazione era composta da Cecilia Mazzanti, Valentina Tomassetti, Andrea Fanelli e Luca Badaloni, i quali hanno partecipato attivamente e portato il loro entusiasmo e le loro esperienze.

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