Be the change – Un racconto da Durazzo

di Andrea Badaloni

Il Training Course tenuto a Durazzo è stato un’ottima esperienza sotto diversi punti di vista. Il tema dell’evento, il concetto di cittadinanza visto sotto

i punti di vista politico, economico, sociale e culturale, è stato particolarmente azzeccato per creare temi di discussione tra i partecipanti. Sebbene la delegazione italiana abbia partecipato da una prospettiva esterna rispetto al focus dell’area dei Balcani, ho trovato molto interessante osservare le dinamiche, le differenze e le similitudini tra giovani appartenenti sulla carta a Paesi diversi ma che condividono molti percorsi comuni, tanto da aver creato quasi fin da subito un gruppo sempre più unito e coeso fra tutti, il che ha decisamente facilitato i lavori di gruppo. Se l’obiettivo prefissato era quello di creare connessioni fra ragazzi di Paesi diversi direi che è stato un successo. Dai workshop sono uscite idee interessanti per aggredire problemi sociali importanti, dal bullismo nelle scuole, alla violenza di genere fino alla disoccupazione. Far lavorare i ragazzi delle varie associazioni è stato sicuramente un ottimo modo per creare un’identità comune, come si è visto dalla totale assenza di confini geografici e ideologici nelle dinamiche dei partecipanti.

Ho trovato il programma del Training Course ottimo e ben studiato, con un’organizzazione del lavoro meticolosa, unico appunto che mi sento di poter fare riguarda la scelta della location per l’evento, che non è stata all’altezza per alcuni motivi di carattere organizzativo e professionale che hanno creato alcuni disguidi e disagi, ma questo non ha inficiato il risultato positivo dell’evento.

Personalmente, essendo trascorsi molti anni da un’esperienza simile all’estero, ho accolto questa opportunità al volo per allargare i miei orizzonti ed iniziare a creare una rete di contatti, il progetto di espansione dell’Unione Europea nell’Est Europa nei prossimi anni e decenni sta creando delle opportunità che vale la pena di prendere in considerazione in ottica futura.

Dal punto di vista umano, infine, è stata sicuramente la migliore esperienza degli ultimi anni, perciò colgo l’occasione per ringraziare di cuore l’Associazione Culturale Communia per avermi permesso di partecipare, in particolar modo Alberto che si è dimostrato fin da subito un ottimo leader per la delegazione italiana ed in breve tempo un punto di riferimento per tutti i partecipanti e ovviamente gli altri ragazzi della delegazione italiana con cui abbiamo stretto un ottimo rapporto.

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